È una donna italo-americana la prima vittima identificata della strage compiuta ieri a Toronto, dove un furgone ha travolto la folla uccidendo 10 persone e ferendone 15. Quattro di queste sono in condizioni gravi.

Si chiamava Anne Marie D'Amico e lavorava in una compagnia di investimenti statunitense, per la quale gestiva un progetto per la costruzione di abitazioni e scuole in Paesi in via di sviluppo.

Per la polizia l'atto non è legato al terrorismo ma, piuttosto, è il frutto del gesto di un folle.

L'uomo che era al volante, identificato come Alek Minassian, 25enne di origine armena residente a Richmond Hills, è stato arrestato poco dopo.

Secondo quanto raccontato dai testimoni, il guidatore mirava ai passanti, tentando di colpirli uno per uno.

Il mezzo, di colore bianco, ha superato la barriera che delimita l'area pedonale e si è diretto verso le persone.

Il primo pensiero è corso al terrorismo - a Toronto in questi giorni si svolgono i lavori del G7 - ma gli inquirenti per ora escludono questa ipotesi, non essendoci elementi concreti.

L'uomo era armato e avrebbe puntato la pistola contro un agente per poi, alla fine, arrendersi. È stato incriminato per omicidio volontario.

Messaggi di vicinanza alle famiglie delle vittime sono arrivati da varie parti del mondo.

(Unioneonline/s.s.)

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