"Le azioni della Corea del Nord continuano ad essere molto ostili e pericolose per gli Stati Uniti: le parole non funzioneranno, capiscono solo una cosa".

Un Donald Trump furioso ha commentato così il sesto test nucleare del regime di Kim Jong-un, che ha rivendicato il pieno successo del lancio di una bomba a idrogeno "di grande potenza distruttiva" modellata per poter armare un missile intercontinentale.

L'esperimento ha anche causato un terremoto di magnitudo 6,3: si tratta del più grande test nucleare di Pyongyang, una bomba con una potenza 5 volte superiore a quella che ha distrutto Nagasaki alla fine della Seconda guerra mondiale.

"La Corea del Nord - ha aggiunto Trump - è una nazione canaglia che è diventata una grave minaccia e un grande imbarazzo per la Cina, che sta cercando di aiutarla con scarso successo".

Il presidente americano ha convocato per oggi il consiglio di Sicurezza nazionale per discutere l'ennesima provocazione di Kim: si potrebbe arrivare a una bozza da presentare all'Onu per un ulteriore inasprimento delle sanzioni al regime.

Trump, che sta anche valutando lo stop agli scambi commerciali con tutti i Paesi in affari con la Nord Corea, oggi incontra anche i vertici militari Usa. "Vedremo", ha risposto a quanti gli hanno chiesto se Washington attaccherà Pyongyang.

Intanto per domani, su richiesta di Usa, Giappone, Francia, Regno Unito e Corea del Sud, è stata convocata un riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu.

MOSCA E PECHINO - Immediata anche la reazione di Russia e Cina, che in altre occasioni si sono dimostrate più morbide verso Pyongyang: questa volta entrambi gli Stati, in una dichiarazione congiunta, hanno chiesto una "reazione adeguata". Mosca ha espresso "profonda preoccupazione", e ha definito il test "un nuovo esempio dell'aperta inosservanza delle richieste dell'Onu e delle leggi internazionali che merita assoluta condanna".

"La Nord Corea ponga fine a queste azioni sbagliate", è invece la dichiarazione di Pechino.

TOKYO E SEUL - E se il Giappone propone sanzioni "sul commercio del petrolio di Pyongyang", anche Seoul condanna il test.

"Non permetteremo che la Corea del Nord prosegua con la sperimentazione delle proprie tecnologie nucleari e dei missili", ha dichiarato Chung Eui-yong, consigliere della sicurezza del presidente Moon Jae-in.

L'EUROPA - Condanna unanime anche dall'Europa: "La Corea del Nord ha violato il diritto internazionale e dobbiamo reagire in modo unanime e deciso a questa nuova escalation", si legge nella dichiarazione congiunta di Angela Merkel e Emmanuel Macron, che sono a favore di sanzioni più dure della Ue nei confronti del regime.

"I nostri partner condividono le nostre posizioni sulla necessità di una reazione forte e di nuove sanzioni Ue contro Pyongyang", ha detto Macron.

ALFANO - Posizione condivisa anche dall'Italia. "La Nord Corea deve immediatamente abbandonare lo sviluppo del programma nucleare e missilistico e desistere dal crescente percorso di autoisolamento e sfida alla comunità internazionale", ha affermato il ministro degli Esteri Angelino Alfano.

(Redazione Online/L)

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