Parla per la prima volta dal tentato golpe in Russia il capo della Wagner Yevgeny Prigozhin, che ha postato su Telegram un audio di 11 minuti senza rivelare il luogo in cui si trova. Che dovrebbe essere la Bielorussia, almeno stando a quanto riferito dalle autorità russe.

La Wagner, ha detto spiegando le ragioni dell'ammutinamento di sabato che per alcune ore è sembrato portare la Russia sull'orlo della guerra civile, è partita in marcia verso Mosca per «esprimere una protesta» e «non per rovesciare il governo del Paese». Il motivo? Le autorità avevano deciso di sciogliere la formazione paramilitare il primo luglio a seguito di «intrighi».

Prigozhin e gli altri ufficiali della Wagner avevano deciso di deporre le armi a Rostov il 30 giugno, rifiutando però di entrare a far parte delle forze armate regolari entro il primo luglio, come era stato imposto dal ministero della Difesa. Ma poiché sono stati «bombardati», hanno intrapreso la cosiddetta «marcia della giustizia» verso Mosca, «non per rovesciare il potere legittimo, ma per esprimere una protesta».

La spedizione aveva dunque l’obiettivo di evitare la «distruzione» della compagnia e chiamare alle loro responsabilità «quegli individui» che «hanno commesso un enorme numero di errori nell'operazione militare speciale» in Ucraina

Quanto al ruolo del presidente bielorusso Alexander Lukashenko, la cui mediazione avrebbe messo fine alla spedizione dei mercenari verso Mosca: aveva offerto di trovare una soluzione «per la continuazione delle operazioni della Wagner in una giurisdizione legittima».

PUTIN: «AZIONI CRIMINALI» – In serata è arrivato l’atteso intervento in tv del presidente Vladimir Putin, che ha condannato le «azioni criminali» di chi ha messo in atto un «ammutinamento armato». La rivolta sarebbe stata soffocata comunque, ha aggiunto, ma «volevamo evitare lo spargimento di sangue».

«I neonazisti ucraini volevano proprio questo, che soldati russi uccidessero altri russi, che la nostra società si spaccasse, soffocasse nel sangue. Invece tutti i nostri militari, i nostri servizi speciali, sono riusciti a conservare la loro fedeltà al loro Paese, hanno salvato la Russia dalla distruzione». Quanto al destino dei miliziani della Wagner:  «Possono sottoscrivere un contratto per mettersi agli ordini del ministero della Difesa, tornare alle loro famiglie o riparare in Bielorussia».

«Sappiamo e sapevamo che la maggior parte dei combattenti e dei comandanti della Wagner sono patrioti e fedeli alla loro patria, l'hanno dimostrato sul campo di battaglia, liberando diversi territori», ha detto ancora. Per poi concludere che «tutti i tentativi di creare disordine interno andranno a fallire».

IL GIALLO – Resta un mistero come due giorni fa i mercenari ribelli - circa 25.000 - abbiano conquistato la città strategica di Rostov, nel sud del Paese, senza colpo ferire e poi abbiano risalito quasi indisturbati per centinaia di chilometri la Russia in direzione di Mosca. La versione ufficiale è che le autorità abbiano voluto evitare uno spargimento di sangue. Altre fonti avanzano una spiegazione più dietrologica: che cioè la mancata resistenza alla Wagner, garantita da forze direttamente dipendenti dal Cremlino, come il servizio di sicurezza interna Fsb e la Guardia nazionale, avrebbe avuto lo scopo di permettere a Prigozhin di guadagnare punti nello scontro con l'esercito alle dipendenze del ministro della Difesa Serghei Shoigu, con il quale nemmeno Putin avrebbe rapporti idilliaci.

L'avanzata si è interrotta a 200 chilometri dalla capitale per «non versare sangue russo», ha ripetuto Prigozhin, ringraziando ancora Lukashenko per la soluzione trovata. Secondo altre fonti, invece, il vero mediatore sarebbe stato Alexei Dyumin, governatore della regione di Tula che gode della fiducia sia del presidente Vladimir Putin sia di Prigozhin. E che ora qualcuno vede come il favorito alla carica di nuovo ministro della Difesa in sostituzione di Shoigu, anche se non a breve scadenza. 

Prigozhin intanto rimane incriminato dalla Procura generale per insurrezione armata e allo stesso tempo la sua compagnia ha ripreso  l'attività nel quartier generale di San Pietroburgo e in diverse altre città, dove è ricominciato anche il reclutamento. 

(Unioneonline/D)

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