Tonnellate di aragoste vive restano bloccate sulla pista di un aeroporto in Cina, rischiando di diventare la prossima vittima delle controversie commerciali in corso da mesi fra Cina e Australia.

Le aragoste sono oggetto di problemi di autorizzazione doganale - riferisce oggi il Sydney Morning Herald - che impegnano gli esportatori in una corsa contro il tempo, per farle pervenire a ristoranti e negozi prima che vadano a male.

Tariffe e restrizioni su carne bovina, orzo e vino si sono accompagnate quest'anno alle tensioni fra l'Australia e il suo maggiore partner commerciale, legate a multiple dispute sulle origini del Covid-19 e alla repressione delle proteste pro-democrazia a Hong Kong.

Le tensioni sono anche legate alle dure posizioni assunte dall'Australia verso la presa di possesso e militarizzazione da parte della Cina di isole e atolli in un'area contestata del Mar Cinese Meridionale.

Il ministro australiano del Commercio, Simon Birmingham, ha chiesto per conto del governo maggiori informazioni sulla vicenda, ma ha avvertito che se la Cina discriminasse contro prodotti australiani sarebbe una violazione delle norme internazionali sul commercio.

"Tutte le importazioni dovrebbero essere soggette a standard equivalenti e non dovrebbero esserci pratiche di screening discriminatorie, ci aspettiamo che la Cina operi secondo le regole dell'Organizzazione Mondiale del Commercio", ha aggiunto.

Nell'anno finanziario 2018/19 oltre il 94% dei 752 milioni di dollari australiani (460 milioni di euro) di esportazioni di aragoste ha avuto come destinazione il emrcato cinese.

(Unioneonline/v.l.)
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