Resta altissima la tensione tra Russia e Ucraina.

Dopo la "battaglia navale" nel mar d'Azov, dove una nave russa ha speronato un'imbarcazione ucraina, per poi fermarne tre, il presidente di Kiev Petro Poroshenko invoca ora l'intervento della Nato.

"I paesi membri dell'Alleanza Atlantica devono inviare navi nel Mare di Azov, dove Mosca ha operato il sequestro delle nostre imbarcazioni", ha tuonato Poroshenko in un'intervista al giornale tedesco Bild.

"La Germania - ha aggiunto - è uno dei nostri più stretti alleati e noi speriamo che i paesi Nato siano pronti ad inviare unità navali nel Mare di Azov a sostegno dell'Ucraina e a garanzia della sicurezza".

Il leader ucraino ha anche chiamato direttamente in causa Vladimir Putin, definendolo "un imperatore" che considera l'Ucraina come una "colonia della Federazione russa".

"L'unico modo di farlo ragionare è che il mondo occidentale si mostri solidale", ha aggiunto, chiedendo inoltre nuove sanzioni contro Mosca.

Ancora: "Non possiamo accettare le politiche aggressive di Mosca. Prima è stata la Crimea, quindi la parte orientale dell'Ucraina, ora vuole il mare di Azov. La stessa Germania dovrebbe chiedersi, che farà Putin se non lo fermiamo?".

L'Alleanza Atlantica, per il momento, non commenta la richiesta di Poroshenko. Che, però, ha incassato il sostegno del presidente Usa Donald Trump.

"Non mi è piaciuta l'aggressione" nel Mar d'Azov, ha commentato il numero uno della Casa Bianca.

Che, secondo indiscrezioni, starebbe addirittura pensando di far saltare l'incontro bilaterale previsto con Putin nel corso del prossimo G20 in programma a Buenos Aires.

(Unioneonline/l.f.)

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