Un aereo con a bordo 176 persone è precipitato al suolo poco dopo la partenza da Teheran, capitale dell'Iran. Secondo fonti locali non ci sarebbe alcun superstite.

Il disastro è avvenuto proprio nelle ore in cui Teheran ha dato il via al lancio di missili contro basi Usa su suolo iracheno, ma all'origine dell'incidente ci sarebbero problemi tecnici.

In particolare, un motore avrebbe preso improvvisamente fuoco, causando la caduta dell'aereo.

Il velivolo - un Boeing 737 - apparteneva alla Ukraine International Airlines ed era diretto a Kiev.

Stando a una prima ricostruzione, è caduto subito dopo il decollo in un campo alla periferia della capitale iraniana.

Come detto, l'incidente non sarebbe legato ai raid condotti da Usa e Iran in Medioriente. "Sulla base di informazioni preliminari, l'aereo è precipitato a causa di un guasto al motore per motivi tecnici. L'ipotesi di un attacco è stata esclusa", ha spiegato l'ambasciata ucraina in Iran.

Non è dello stesso avviso, però, la compagnia aerea, che ha specificato come il velivolo, revisionato il 6 gennaio, era "in buone condizioni" oltre che "uno dei migliori della flotta". Escluso, inoltre, l'errore umano.

Recuperate le scatole nere, che come annunciato dal capo dell'aviazione civile iraniana Ali Abedzadeh Ad non verranno però inviate alla Boeing.

Nell'incidente hanno perso la vita 82 passeggeri iraniani, 11 di nazionalità ucraina, 63 canadesi, 10 svedesi, quattro afgani, tre tedeschi e tre britannici, come riportato dal ministro degli Esteri ucraino Vadym Prystaiko.

La Federal Aviation Administration statunitense ha nel frattempo vietato a tutti i voli commerciali di entrare nello spazio aereo iraniano ed iracheno dopo il lancio di missili contro le basi militari Usa in Iraq, sottolineando "rischio" di "possibili errori di calcolo e di identificazione".

(Unioneonline/l.f.)
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