Nel terzo giorno di esercitazioni militari su vasta scala intorno all'isola, la Cina ha simulato attacchi contro Taiwan.

Lo afferma il ministero della Difesa di Taipei, aggiungendo che sono stati rilevati diversi caccia e navi dell'Esercito popolare di liberazione "intorno allo Stretto", con alcuni che "hanno attraversato la linea mediana" in una azione di "possibile attacco simulato".

L'esercito taiwanese ha risposto seguendo il protocollo: allarmi radio, invio di pattuglie aeree e di navi militari (già mobilitate ieri a seguire come un'ombra le unità cinesi) e dispiegando sistemi missilistici terrestri.

Le esercitazioni cinesi, giunte al terzo giorno, sono la risposta alla visita della speaker della Camera americana Nancy Pelosi, la figura istituzionale di grado più alto a recarsi nell'isola negli ultimi 25 anni.

Per Pechino si è trattato di una violazione degli impegni degli Stati Uniti nei confronti della politica della Unica Cina e un passo di incoraggiamento per il fronte pro indipendenza dell'isola. La leadership comunista considera Taiwan parte integrante del territorio cinese, da riunificare anche con la forza, se necessario.

(Unioneonline/D)

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