Si parla ormai di “catastrofe ambientale” nel Nuovo Galles del Sud, in Australia. Milioni di pesci morti intasano le vie d’acqua nella cittadina di Menindee: «Una pericolosa tragedia che comprometterà sempre più la qualità dell'acqua», ha avvertito la portavoce dei Verdi per l'acqua Cate Faehrmann, aggiungendo che i pesci devono essere rimossi al più presto possibile, prima di aggravare ancora il disastro ecologico.

Il Department of Planning and Envirnoment del New South Wales garantisce di aver messo in atto un costante monitoraggio e un servizio di informazione alla comunità. Viene confermato che la moria di pesci, principalmente aringhe, è stata causata da mesi di alluvioni e da temperature inconsuetamente alte, che hanno provocato nel fiume livelli estremamente bassi di ossigeno disciolto.

Le temperature estreme dello scorso weekend hanno aggravato il problema e minacciano di portare ad altra mortalità nei prossimi giorni.

Gli abitanti locali lamentano un fetore insopportabile, con video su social media che mostrano uno spesso strato di pesci che galleggiano su un'acqua che in alcuni luoghi ha assunto un colore verde acceso.

«Che sia una conseguenza delle alluvioni che recedono o di cattiva gestione delle acque, i governi federale e statale devono agire subito per ripulirla da milioni di pesci in putrefazione che coprono chilometri di fiume, e per prevenire che la qualità dell'acqua si degradi ulteriormente», ha detto la portavoce dei Verdi.

(Unioneonline/s.s.)

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