Altissima tensione in Medioriente.

Dopo le due esplosioni a Kerman, in Iran, nell'anniversario dell'uccisione del generale Soleimani, il capo dei pasdaran ucciso dagli Usa nel corso di un raid in Iraq, costate la vita a oltre cento persone, le autorità di Teheran, che hanno parlato di «attentato terroristico, puntano il dito contro Usa e Israele e contro i loro «mercenari e alleati», minacciando rappresaglie.

Dal canto proprio Washington e Tel Aviv assicurano di non essere coinvolti negli attacchi, mentre segretario di Stato Usa Antony Blinken effettuerà una nuova visita in Israele e in altri Paesi dell’area.

Il tutto sullo sfondo del conflitto a Gaza e dopo l'uccisione del numero due di Hamas, al-Arouri, che il leader libanese di Hezbollah Nasrallah ha definito «un evidente attacco di Israele» minacciando anche in questo caso risposte durissime.

(Unioneonline/l.f.)

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