Rafforzamento dei pattugliamenti aerei degli americani nell'area dello stretto di Hormuz e un contingente di 500 militari Usa in Arabia Saudita, con il Re Salman che "ha accettato di ospitare le forze statunitensi per difendere la sicurezza e la stabilità della regione".

Sale la tensione nel Golfo Persico, per i sequestri delle navi nello stretto di Hormuz ad opera di Teheran.

I Guardiani della Rivoluzione iraniana hanno annunciato ieri di aver sequestrato la petroliera britannica Stena Impero, con 23 persone a bordo: "Il sequestro è stato eseguito su richiesta dell'autorità portuale e marittima della provincia di Hormozgan perché la nave no ha rispettato il codice internazionale", ha fatto sapere Teheran.

L'imbarcazione, spiegano, avrebbe spento il localizzatore e navigato passando per l'uscita dello Stretto, ignorando gli avvertimenti delle autorità.

Si è poi "scontrata con un peschereccio e non ha risposto alle nostre richieste di spiegazioni

Nessun cittadino britannico è a bordo della nave: "Gli equipaggi sono composti da varie nazionalità, non ci sono britannici a bordo", ha fatto sapere il ministro degli Esteri inglese Jeremy Hunt. A quanto si apprende sono tutti indiani, oltre a un russo, un filippino e un lituano.

Londra questa mattina ha messo in guardia le sue navi dall'avvicinarsi allo stretto di Hormuz.

"Non fate gli stupidi, altrimenti pagherete un prezzo che nessun altro ha mai pagato", è l'avvertimento di Donald Trump.

"Noi abbiamo molte navi, navi da guerra e non petroliere nella regione", è la minaccia del Presidente Usa.

Non si è fatta attendere la risposta del ministro degli Esteri iraniano Mohammed Zarif, da Caracas, dove è in visita: "La presenza degli Usa nel Golfo, in Medio Oriente e in Sud America mette a rischio la sicurezza. Non esiste un posto al mondo nel quale la presenza degli Usa abbia portato stabilità".

(Unioneonline/L)
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