Continua a salire il bilancio dei raid compiuti dalle forze del regime siriano sulla regione del Ghouta orientale in mano ai ribelli, vicino a Damasco.

Sarebbero oltre cinquanta i morti, con diverse persone ancora sepolte sotto le macerie degli edifici abbattuti.

Un attacco è stato sferrato contro un campo per sfollati nella provincia di Idlib, lungo il confine tra Siria e Turchia, nei pressi di Atmeh, dove sono accolte famiglie in fuga dalle violenze.

L'Osservatorio siriano dei diritti umani attribuisce l'attacco ai miliziani curdi siriani delle Ypg, che a loro volta respingono ogni accusa.

Secondo l'agenzia di stampa turca Anadolu, che ha riportato la notizia, i "terroristi del Pyd-Pkk hanno lanciato un colpo di mortaio contro il campo per sfollati" nei pressi di Atmeh.

I bombardamenti si sono concentrati in almeno dieci zone della Ghouta orientale, comprese Haza, Harasata, Douma, Hammouriyeh e Beit Sawa.

ARMI CHIMICHE? - La Commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite sulla Siria sta indagando sulle diverse denunce di bombe contenenti cloro usate contro i civili nelle città di Saraqeb nella provincia di Idlib e in quella di Douma nella Ghouta orientale, a est di Damasco.

Come ha spiegato da Ginevra Paulo Pinheiro, direttore della Commissione internazionale di inchiesta sulla Siria, nell'assedio compiuto nell'enclave della Ghouta orientale in mano ai ribelli ''si parla di crimini internazionali come bombardamenti indiscriminati e deliberata riduzione alla fame della popolazione civile''.

(Unioneonline/m.c.)
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