La Russia prende posizione nella Siria nordorientale, bersaglio dell'offensiva della Turchia contro le milizie curde.

Dopo l'annuncio del presidente Usa Donald Trump, che ha confermato il ritiro delle sue truppe dalla zona, le forze di Mosca hanno occupato le basi abbandonate e in particolare le postazioni nella zona di Manbij, nel tentativo di dissuadere Ankara dal proseguire l'avanzata e di dar manforte alle truppe inviate da Damasco nell'area.

Il Cremlino ha infatti definito "inaccettabile" il possibile scontro tra gli eserciti di Erdogan e Assad ed è pronto a mediare per fermare l'escalation.

Il tutto mentre Washington conferma l'intenzione di infliggere alla Turchia pesanti sanzioni economiche.

Ankara, però, non sembra intenzionata a fare passi indietro.

La Turchia, ha detto Erdogan "non dichiarerà mai un cessate il fuoco nel nordest della Siria".

Anzi, dal Sultano è anche arrivata una nuova minaccia: " "La comunità internazionale - ha ribadito - deve

sostenere gli sforzi del nostro Paese o cominciare ad accettare i rifugiati".

(Unioneonline/l.f.)
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