''Se la guerra continuerà a Tripoli ci saranno sicuramente conseguenze, a partire dall'immigrazione illegale''.

Questo l'allarme lanciato dal primo ministro libico Fayez al-Serraj nel corso di una intervista esclusiva concessa a Sky Tg24.

In particolare, il leader ha sottolineato come il conflitto che vede impegnate le truppe leali al suo governo e le milizie del generale Haftar, deciso a conquistare la capitale, potrebbe avere ripercussioni anche e soprattutto sul nostro Paese.

''Non sarà possibile - ha detto infatti Al Serraj - controllare il flusso dei migranti verso l'Italia. Tutti i migranti vorranno cercare un posto sicuro e saliranno sui 'barconi della morte' per cercare di raggiungere i porti più vicini in Europa''.

Inoltre, secondo il premier libico, ''c'è anche il rischio terrorismo. Se la guerra continuerà oltre centomila sfollati lasceranno Tripoli e non saranno controllati''.

Anche per questo "noi prevediamo di ricevere un supporto concreto dall'Italia'', ha aggiunto al Serraj.

E ancora: "I libici non dimenticheranno i Paesi che durante questa crisi si sono dimostrati amici'', ha detto il premier definendo ''ingiusto" l'embargo militare che perdura contro il suo Paese.

"Nessuno ci aiuta - ha concluso Serraj - mentre dall'altra parte arrivano rifornimenti militari''. Proprio per questo "ci deve essere giustizia: l'embargo deve essere per tutti o per nessuno".

(Unioneonline/l.f.)
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