È scomparso da due settimane il ministro della Difesa cinese Li Shangfu, promosso appena lo scorso marzo, all’inizio del terzo mandato presidenziale di Xi Jinping. Secondo il Financial Times è oggetto di un'indagine e per questo è stato sollevato dalle sue funzioni.

La sua è la seconda testa “eccellente” a cadere dopo quella del ministro degli Esteri Qin Gang.

Secondo quanto già riferito dal ministero della Difesa cinese, Pechino ha avviato a luglio un'indagine per corruzione contro gli alti funzionari della sua unità missilistica, licenziando Li Yuchao e Liu Guangbin, i capi della Rocket Force. Una mossa che ha decapitato la divisione d'élite costituita nel 2016, che ha in carico anche le testate nucleari, creando - come appreso dall'ANSA - malumori tra i militari. Xi aveva già estromesso a luglio a sorpresa dall'incarico il ministro degli Esteri Qin Gang, dopo la scomparsa dalla scena pubblica di un mese.

Li Shangfu era stato nominato componente della Commissione militare centrale nell'ottobre del 2022 ed era diventato ministro della Difesa il 12 marzo.

Di lui non si hanno notizie da quando ha tenuto a Pechino un discorso al Forum per la pace e la sicurezza Cina-Africa, il 29 agosto, pubblicizzato dallo stesso ministero. Le precise accuse a suo carico non sono note, ma il suo caso dimostra, secondo gli osservatori internazionali, che i processi decisionali in Cina stanno diventando sempre più fumosi e del tutto imprevedibili.

(Unioneonline/D)

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