Il mondo «è di nuovo sull'orlo dell'abisso» ed esistono legittime preoccupazioni che possa scoppiare una terza guerra mondiale, ma è «assolutamente stupido» pensare che la Russia «si stia preparando ad attaccare i Paesi baltici».

Lo ha detto il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, uno dei più stretti alleati di Putin.

Eppure, dopo l’offensiva in Ucraina, lo scenario di un possibile attacco di Mosca a un Paese Nato del Nord Europa – una nazione baltica o scandinava - è stato evocato in queste ultime settimane da molti leader, insider e analisti.

La direttrice del Sapo, i servizi segreti svedesi che lavorano su controspionaggio e antiterrorismo Charlotte von Essen, ad esempio, ha convocato una conferenza stampa in cui ha affermato che «la situazione della sicurezza nel Paese è grave e la minaccia più grande proviene dalla Russia».

«Tale situazione – ha proseguito von Essen – è progressivamente peggiorata da quando Mosca ha invaso l'Ucraina nel febbraio 2022 e il livello di minaccia terroristica, che in agosto era stato portato a quattro su cinque punti, non verrà abbassato tanto presto», ha affermato.

Nei giorni scorsi era stato il ministro della Difesa lituano, Arvydas Anusauskas, a sollecitare l’Alleanza Atlantica a fare di più per proteggere i Paesi nordeuropei.

«La nostra priorità assoluta è la realizzazione dei piani regionali. Vi è inoltre un grande bisogno di rafforzare le difese antiaeree e missilistiche integrate e di portare a realizzazione il modello di difesa a rotazione», aveva detto al termine della riunione dei ministri della Difesa dei Paesi della Nato, tenutosi a Bruxelles.

Anusauskas aveva sottolineato, inoltre, che il rafforzamento dell'Alleanza atlantica necessita di un maggior impegno finanziario da parte dei singoli Paesi membri. E analoghe osservazioni sono state espresse dal ministro della Difesa estone, Hanno Pevkur, secondo cui la guerra mossa dalla Russia contro l'Ucraina ha avuto il merito di rendere coscienti i Paesi dell'Alleanza del bisogno di aumentare il budget della difesa per rendere efficace tanto la difesa che la deterrenza. «Dobbiamo avere tutte le unità necessarie, compresi equipaggiamenti, sistemi d'arma, munizioni e logistica sia per difenderci che per inviare un messaggio chiaro alla Russia: non ha senso nemmeno prendere in considerazione l'idea di attaccare la Nato», ha dichiarato Pevkur. 

(Unioneonline/l.f.)

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