È salito a cinque il numero di morti a causa dell'incidente avvenuto giovedì nell'area militare, dove vengono sviluppati e testati missili balistici, nella regione di Arkhangelsk, durante i test di un motore jet a propellente liquido.

In precedenza il ministero della Difesa aveva fissato a 2 morti e 6 feriti il bilancio delle vittime dell'incidente. Non è chiaro quale tipo di missile "sperimentale" o motore a reazione sia stato testato, e la segretezza attorno al fallito test e le scarse iniziali dichiarazioni del ministero della Difesa hanno immediatamente innescato teorie cospirative sul fatto che le autorità cercassero di nascondere un incidente su vasta scala.

Nel frattempo, nelle aree limitrofe all'incidente è scattata la paura nucleare.

A Severodvinsk e Arkhangelsk, i due centri abitati più grandi, nelle farmacie va a ruba lo iodio, usato per combattere gli effetti delle radiazioni. Le autorità continuano a dire che "tutto è tranquillo" e che i livelli "sono normali", ma Greenpeace ha denunciato che ieri lo stesso ministero delle Emergenze russo aveva registrato un picco della radioattività superiore di "20 volte" ai dati normali. E chiede che sia fatta

piena luce sull'accaduto.

A far preoccupare anche un dettaglio inquietante: tutti i vestiti dei feriti sarebbero stati bruciati immediatamente dopo il ricovero.

Il sito della regione di Arkhangelsk è una delle principali strutture di ricerca e sviluppo per la Marina russa. Si trova a circa 30 km a ovest della città di Severodvinsk, che ospita un'importante base della Flotta del Nord dove vengono costruiti la maggior parte dei sommergibili nucleari russi.

(Unioneonline/v.l.)
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