Mentre i tifosi del Real Madrid festeggiano e quelli del Liverpool masticano amaro, in Francia non si placano le polemiche per la gestione dell'ordine pubblico attorno allo Stade de France di Saint-Denis, teatro della finale di Champions League.

In quella che doveva essere una serata-vetrina per Parigi e per la Francia è invece andato in scena il caos: fischio d’inizio ritardato di 36 minuti, 105 persone fermate e centinaia di feriti, tutti fortunatamente lievi.

Secondo il ministro dell'Interno Gérald Darmanin ritardi e tafferugli si sono verificati a causa di "migliaia di tifosi inglesi senza biglietto o con biglietti falsi che hanno forzato gli ingressi".

Una versione, quella dei "biglietti contraffatti", avvalorata dall'Uefa, che ha chiesto una verifica urgente alle autorità del calcio e dell'ordine pubblico francesi.

Amélie Oudéa-Castéra, ministro dello Sport, ha invece dichiarato che “i tentativi di intrusione e di frode di migliaia di tifosi inglesi hanno reso difficile il lavoro degli addetti allo stadio e delle forze di polizia (oltre 6.800 gli agenti schierati, ndr) ma non rovineranno questa vittoria".

Ma l’accaduto ha scatenato anche dure reazioni politiche: “Tutto il mondo ci guarda - ha commentato Marine Le Pen, leader della destra francese - e tutte le capitali che hanno visto si sono rese conto che la Francia non è più in grado di organizzare grandi manifestazioni senza che degenerino".

Ma anche il leader della gauche radicale de La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, ha commentato polemico: “L’immagine è deplorevole, ed è preoccupante perché si vede chiaramente che non siamo preparati per eventi come i Giochi Olimpici". 

(Unioneonline/l.f.)

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