Il New York Times accende un faro sull’ultimo raid degli Usa in Afghanistan, quello del 29 agosto in cui morirono dieci afghani di cui sette bambini. 

Il quotidiano americano è entrato in possesso di un video che metterebbe in discussione la presenza di esplosivo nell’auto colpita dal razzo. Stando alla versione ufficiale, infatti, era stata presa di mira una macchina che trasportava una bomba dell’Isis e rappresentava una minaccia imminente a Kabul.

Secondo il video e le testimonianze raccolte dal Nyt invece non c'erano esplosivi e l’autista della vettura non aveva alcuna connessione con i terroristi dello Stato islamico. Zemari Ahmadi da anni lavorava per un gruppo di soccorso Usa, e i militari potrebbero averlo visto caricare contenitori di acqua nel bagagliaio.

Ahmadi lavorava per il Nutritional and Education International, associazione con base in California. La mattina dei raid americano era stato chiamato intorno alle 8.45 dal suo capo, che gli aveva chiesto di andare a prendere il suo computer. Ahmadi è quindi salito poco dopo, alle 9.00, a bordo della sua Corolla bianca per andare a prendere il computer del capo e due passeggeri.

Intorno alla stessa ora i militari americani hanno individuato fra i loro target una berlina bianca e hanno iniziato a seguirla per l'intera giornata, anche mentre Ahmadi caricava l'acqua. Quando Ahmadi stava rientrando a casa è stato deciso l'attacco e il razzo è stato sparato. Le autorità americane hanno finora ammesso solo la morte di tre civili, ma secondo la famiglia di Ahmadi sono 10 le vittime dell'attacco. 

(Unioneonline/D)

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