Oleg Sentsov è il regista ucraino che sta scontando una pena di 20 anni in una colonia penale russa nel nord della Russia, per essersi opposto all'annessione della Crimea nel 2014.

Anche dal carcere continua a difendere la causa e sta portando avanti uno sciopero della fame per ottenere il rilascio di altri 64 detenuti politici ucraini.

Candidato al prestigioso Premio Sakharov per i diritti umani insieme a 11 ong impegnate nei salvataggi di migranti nel Mediterraneo - fra cui Medici senza frontiere e SOS Méditerranée -, Sentsov è stato scelto dal Parlamento europeo per "solidarietà con la sua causa".

"Oleg Sentsov è un prigioniero di coscienza, un uomo innocente e onesto - ha dichiarato il deputato del Ppe Eduard Kukan - e il suo caso viola il diritto internazionale, gli elementari standard di giustizia".

"La sua lotta - gli fa eco il presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani - ci ricorda che è nostro dovere difendere i diritti umani ovunque nel mondo e in ogni circostanza".

Ma non la pensano così i vertici del governo russo, che tramite la portavoce Maria Zakharova, bollano l'assegnazione come "totalmente politicizzata" e ironizzano sull'attività di Sentsov da regista: "Nessuno ha mai visto un suo film".

L'Europa insiste nel chiederne il rilascio e spera di smuovere il governo russo sul tema dei prigionieri politici, ma sarà molto improbabile che Oleg Sentsov possa presenziare alla cerimonia di consegna del Premio, prevista per il prossimo 13 dicembre.

(Unioneonline/b.m.)
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