Il profilo di un un giovane uomo di 23 anni non ancora compiuti con turbe mentali, di misoginia, di repressione sessuale. È l'immagine di Jake Davison, il killer che ieri ha fatto strage nella città inglese di Plymouth uccidendo 5 persone e ferendone altre prima di suicidarsi, secondo quanto testimoniato da un video di 11 minuti da lui stesso postato su YouTube alcune settimane prima del bagno di sangue (e intanto rimosso) in cui si paragonava tra l'altro a "un Terminator".

La sua identità e i contorni da raptus di follia omicida della vicenda sono stati confermati in una conferenza stampa dai vertici della Devon and Cornwall Police locale, mentre proseguono le indagini su una vicenda che ha lasciato il Regno Unito sotto shock.

LA RICOSTRUZIONE – Secondo quanto ricostruito, Davison ha azionato un fucile a pompa, poi ritrovato sulla scena. Ha iniziato il suo raid in facendo irruzione in una casa del quartiere popolare di Keyham e colpendo a morte una donna che vi abitava. Quindi ha sparato ancora, all'interno del caseggiato e per strada, uccidendo un'altra donna e due uomini, uno dei quali abbattuto assieme a "una bambina piccola", verosimilmente sua figlia. Infine Davison ha rivolto l'arma contro di sé. Gli agenti, intervenuti "nel giro di 6 minuti" dopo una serie di chiamate di allarme, non hanno potuto far altro che constatarne la morte e disporre i soccorsi per alcuni feriti.

Nel video di qualche settimana fa, Jake parlava di sé come di un essere umano "sconfitto dalla vita", ma si atteggiava pure a Terminator. Aggiungeva di considerarsi socialmente emarginato e faceva riferimento alla categoria dei cosiddetti "incels": individui di sesso maschile eterosessuali che si definiscono "celibi involontari" e scaricano sulle donne la colpa dei loro fallimenti. Individui fra i quali sono emersi in passato diversi protagonisti di fatti violenti in giro per il mondo.

(Unioneonline/v.l.)

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