Penelopegate, Fillon convocato dai giudici: "Ma non mi dimetto"
Terremoto per François Fillon e la moglie Penelope. Il candidato conservatore alle presidenziali francesi ha oggi annullato una visita al Salone dell'agricoltura perché convocato dai giudici nell'ambito dell'inchiesta sul Penelopegate, ossia i presunti impieghi fittizi di cui avrebbero beneficiato i figli e la stessa consorte.
I magistrati lo avrebbero rinviato a giudizio, il 15 marzo.
Anche la moglie Penelope è sotto accusa per aver ricevuto 500mila euro negli anni in cui il marito era deputato, tra il 1998 e il 2007, senza aver effettivamente lavorato.
Secondo voci non ufficiali sarebbe in stato di fermo, ma una fonte giudiziaria ha smentito la notizia. "È a casa sua, sta benissimo".
Stando alla stampa francese il candidato conservatore ha incontrato membri del suo partito, tra cui Nicolas Sarkozy e Alain Juppé, per discutere la situazione.
Al termine del vertice, Fillon ha ribadito: "Mi presenterò davanti ai giudici per chiarire tutto, ma non ho intenzione di dimettermi". Aggiungendo che contro di lui è in atto una sorta di "assassinio politico".
FILLON CALA NEI SONDAGGI - VIDEO:
Intanto sul candidato conservatore alla presidenza arrivano gli attacchi dello sfidante centrista Emmanuel Macron e del presidente François Hollande.
"Fillon ha perso il controllo dei nervi e il senso della realtà", è l'affondo di Macron. "L'assoluzione non spetta al voto democratico, la giustizia deve poter fare il suo lavoro normalmente".
Il presidente della Repubblica si dice contrario a "qualsiasi messa in discussione" del lavoro dei magistrati. E aggiunge: "Una candidatura alle presidenziali non autorizza a gettare il sospetto sul lavoro di poliziotti e giudici, a creare un clima di diffidenza e a lanciare accuse gravi contro la giustizia e le nostre istituzioni".