Lee Jae-Yong, erede dell'impero Samsung e vice-presidente dell'azienda - maggior produttore mondiale di smartphone - è un uomo libero.

Il 49enne era finito in carcere per una vicenda di corruzione, uno scandalo che coinvolse anche l'ex presidente sudcoreano Park Geun-Hye costringendolo alle dimissioni.

Una Corte d'Appello sudcoreana ha ridotto la condanna per Lee - da cinque a due anni e mezzo - e ne ha ordinato il rilascio immediato sottoponendolo a libertà condizionata.

Lee aveva ricevuto la prima condanna lo scorso agosto, per diversi capi d'accusa, tra cui appropriazione indebuta e pagamento di tangenti.

In particolare, il 49enne erede dell'impero era stato accusato di aver pagato tangenti a Choi Soon Sil, confidente dell'ex presidente Park, in cambio del sostegno governativo alla fusione di due sussidiarie della Samsung.

(Unioneonline/L)
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