Parco marino protetto in Antartide, l'ottavo veto di Russia e Cina
Entrambe le superpotenze praticano pesca industriale in quelle acque, che sono tra le più incontaminate ma anche tra le più vulnerabili al mondoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Fallisce per l'ottava volta il tentativo, guidato da Australia, Francia e Unione Europea, di dichiarare un parco marino protetto di un milione di chilometri quadrati a est dell'Antartide.
Russia e Cina hanno messo il veto, per l'ottava volta appunto, nella riunione della Commissione per la conservazione delle risorse marine viventi dell'Antartide (Ccamlr), cui aderiscono 25 Paesi.
L'East Antarctic Marine Park avrebbe protetto tre aree distinte, coprendo habitati cruciali e terreni di foraggiamento di pinguini, foche, balene e uccelli marini.
Mosca e Pechino, che hanno votato contro non consentendo alla Commissione di raggiungere la necessaria unanimità, hanno i loro motivi: entrambe le potenze infatti conducono pesca industriale nell'Oceano Meridionale.
Le acque che circondano l'Antartide sono tra le più incontaminate al mondo, ma anche tra le più vulnerabili e il braccio di ferro sul loro destino va avanti da tempo.
Nell'Oceano Antartico vivono più di 10mila specie: la maggior parte dei pinguini del mondo, balene, uccelli marini, un particolare tipo di calamaro e merluzzo (che sono gli obiettivi principali dei pescherecci che operano nella zona).
L'Oceano meridionale è inoltre considerato un'area essenziale per la ricerca scientifica, sia per lo studio del funzionamento di ecosistemi marini sia per determinare gli effetti dei cambiamenti climatici.
(Unioneonline/L)