Papa Francesco pronuncia, per la prima volta nel suo viaggio in Bangladesh, la parola Rohingya, la minoranza musulmana perseguitata in Myanmar e costretta a emigrare.

E lo fa davanti a una loro piccola rappresentanza, un gruppo di tre famiglie.

"A nome di quelli che vi perseguitano e vi hanno fatto male e per l'indifferenza del mondo chiedo perdono", ha detto Francesco dopo gli inchini reciproci e dopo aver sentito le loro storie, alcune raccontate fra le lacrime.

"La presenza di Dio oggi si chiama anche Rohingya. La vostra tragedia è molto dura e grande ma le diamo spazio nel nostro cuore. Continuiamo a muoverci perché siano riconosciuti i vostri diritti, non chiudendo il nostro cuore".

Intanto è stato ritrovato padre Walter William Rosario, il prete scomparso alla vigilia dell'arrivo del Pontefice presumibilmente per un rapimento. Presto, hanno detto le forze dell'ordine, sarà interrogato per capire cosa sia successo.

(Redazione Online/D)

L'INCIDENTE SFIORATO:

RITROVATO PADRE ROSARIO:

CON LA LEADER BIRMANA:

L'ESODO DEI ROHINGYA:

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