A una rifugiata siriana di 16 anni sfigurata da un bombardamento è stato negato il visto per le cure mediche negli Stati Uniti per via del travel ban imposto da Donald Trump.

A raccontare la storia della ragazza il quotidiano britannico The Guardian.

La giovane, fuggita in Turchia dove aveva ricevuto le prime cure, si è stabilita con la sua famiglia in Germania, dove - dopo essere stata sottoposta a 13 operazioni per curare il trauma causato da ustioni di terzo grado a faccia, petto e braccia - i medici le hanno consigliato di cercare trattamenti più sofisticati negli States.

L'ospedale pediatrico Shriners di Boston le aveva già fissato un appuntamento, e un'agenzia di volontari si era offerta di trovare per lei e il padre un alloggio temporaneo.

Poi il diniego del visto da parte dell'amministrazione Usa, con la seguente motivazione: "Non ci sono prove sufficienti per dimostrare che la ragazza tornerà in Germania". E per via del travel ban, che nega l'ingresso negli Usa ai cittadini di alcuni Paesi a maggioranza musulmana (tra i quali la Siria) la 16enne non può continuare le sue cure.

Il Guardian parla di una famiglia "devastata" dal diniego del visto, e "rattristata dal fatto che i diritti umani non contino più". Marwa (questo il nome della 16enne) con i sei fratelli, i genitori, i nonni e gli zii, si era ormai stabilita a Norimberga ed era ben integrata, non aveva intenzione di trasferirsi negli Usa se non per le cure.

"Quando le hanno negato il visto ha smesso di mangiare in maniera normale e si è sentita male diverse volte, a scuola e a casa", ha raccontato lo zio.

(Unioneonline/L)
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