Una tragedia senza un perché, che sconvolge per la seconda volta in pochi anni una famiglia già colpita dalla tragica morte del padre, cinque anni fa.

Matteo Cannavera, 25 anni, cagliaritano, ex campione italiano giovanile di tennis e affermato manager nel campo dell’alta finanza a New York, è stato trovato morto nel letto di casa sua, a Brooklyn, nella serata di martedì, quando in Italia era quasi l'alba di mercoledì.

A trovare il corpo il socio Ryan Villaruel, mentre la fidanzata di Matteo era in Florida per lavoro.

Il giovane sarebbe morto nel sonno, la polizia ha disposto l’autopsia per accertare le cause del decesso. La madre e il fratello gemello Alessandro sono in partenza per New York, alcuni intoppi di natura burocratica hanno impedito per ora l’immediato trasferimento negli Stati Uniti.

Chi era

Matteo cominicia a giocare a tennis a dieci anni. Lo segue da sempre Carlo Porqueddu, tecnico fra i più apprezzati nell’Isola. Comincia allo Sporting di Quartu, vince il titolo italiano Under 13, cresce e nel tempo matura la decisione di provare l’esperienza negli States, dopo innumerevoli successi sportivi in Italia.

Matteo sui campi da tennis (foto L'Unione Sarda)
Matteo sui campi da tennis (foto L'Unione Sarda)
Matteo sui campi da tennis (foto L'Unione Sarda)

A New York viene accolto alla Adelphi, dove gioca per i colori dell’università, si laurea brillantemente in Finanza e nell’ultimo anno viene perfino premiato come miglior atleta e miglior studente.

Nel suo primo anno a New York viene travolto dalla morte del padre, al quale era legatissimo. Ma va avanti e ancor prima di laurearsi comincia a ricevere offerte di lavoro: consulenze per banche e aziende, ma lui non ha fretta e termina gli studi.

Poi con un socio, Villaruel, fonda la Villavera, che si occupa di investimenti “focalizzati esclusivamente su tecnologia blockchain, token, valuta digitale e criptovalute”. Un brillante operatore finanziario che stava crescendo ad alta velocità grazie alle sue capacità, la morte lo ha portato via troppo presto.

Forte il legame con Porqueddu: «Oggi ho perso un figlio, non riesco ancora a crederci, un modello per tutti i miei atleti, indimenticabile Matteo», dice fra le lacrime.

Il fratello Alessandro, straziato dal dolore, ha un pensiero per il gemello Matteo: «Ho sempre ammirato la sua forza di volontà,a la sua determinazione. Lo porterò sempre nel mio cuore».

(Unioneonline)

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