Lo hanno già ribattezzato il colpo del secolo.

Ed è una rapina da film quella messa a segno in Paraguay, a Ciudad del Este, dove un commando armato di una cinquantina di persone ha messo a ferro e fuoco la città e preso d'assalto il caveau della sede dell'impresa di trasporti Prosegur impossessandosi di 8 milioni di dollari.

Un colpo studiato nei minimi dettagli.

Il primo attacco è stato sferrato subito dopo la mezzanotte: diversi veicoli sono stati bruciati, almeno una quindicina, per bloccare l'uscita delle pattuglie di polizia. Poi una serie di bombe molotov fatte scoppiare in vari punti della città per generare confusione nelle forze dell'ordine e avvicinarsi indisturbati al quartiere generale di Prosegur.

Seconda fase del piano, attraversare indisturbati la Ruta Internacional 7 per raggiungere l'obiettivo: a questo fine sono state incendiate altre auto, e dei cecchini appostati sui tetti hanno sparato a qualsiasi vettura riuscisse a proseguire il proprio cammino tra le fiamme.

Arrivati alla sede dell'azienda hanno ucciso a sangue freddo la guardia che controllava il perimetro esterno e hanno fatto esplodere una potentissima dinamite che ha ridotto in frantumi le pareti dell'edificio. Quindi sono entrati nel caveau, hanno preso il bottino e si sono dati alla fuga a bordo di tre veicoli blindati diretti in altrettante direzioni diverse.

Uno dei veicoli è stato raggiunto dalla polizia e, al termine di una tremenda sparatoria tre dei malviventi sono rimasti uccisi, altri 9 arrestati, tutti brasiliani.

Il gruppo armato sparava con armi da guerra, e lo stesso esplosivo utilizzato per far saltare in aria le pareti ed entrare nel caveau, il potentissimo C4, è molto costoso. "Sembrava di essere in Siria", hanno detto gli investigatori.

Secondo quanto riferito dai testimoni, i delinquenti erano tutti incappucciati e parlavano portoghese, cosa che sembra dare conferma alla pista più battuta dagli inquirenti: quella del Primero Comando della Capital, un'organizzazione brasiliana.
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