Anis Hannachi ha avuto un ruolo attivo nell'attacco di Marsiglia, dove il primo ottobre due ragazze sono state uccise. Lo ha fatto dall'Italia, dove si trovava dalla fine di settembre.

Questo è quanto emerge da fonti italiane, che stanno indagando sul fratello di Ahmed, il jihadista tunisino che effettivamente ha accoltellato le donne e che ha vissuto tra Aprilia e Latina per otto anni.

Stando a quanto si apprende, Anis era stato respinto dall'Italia, a Favignana, nel 2014: era poi partito per la Siria per combattere come foreign fighter, e lì rimase per quasi due anni.

"Secondo l'ipotesi investigativa fu Anis Hannachi a indottrinare il fratello, Ahmed, e a provocarne la radicalizzazione" fino all'attentato di Marsiglia. È quanto sostiene il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti.

L'ARRESTO - Fermato sabato a Ferrara su mandato di arresto europeo arrivato dalla Francia, Anis è ora accusato di terrorismo e omicidio in concorso con il fratello.

"La sua presenza a Ferrara - ha detto Lamberto Giannini, direttore del servizio centrale Antiterrorismo - sembra essere estemporanea, senza basi logistiche precedenti". Non risulta che stesse pianificando attentati in Italia.

I tempi per la sua estradizione sarebbero "molto brevi".

(Redazione Online/D)

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