Dopo quasi dieci anni dall’inizio del caso, la Corte Suprema dell’India ha ordinato la chiusura di tutti i procedimenti giudiziari a carico di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i due marò italiani accusati di aver ucciso due pescatori indiani, scambiati per pirati. 

A riportare la notizia è la stampa indiana.

I due fucilieri italiani, che 9 anni fa erano di scorta alla nave Enrica Lexie e aprirono il fuoco contro un peschereccio – il St. Antony –ritenuto una minaccia, furono dapprima detenuti, finendo al centro di un braccio di ferro giudiziario internazionale. 

Poi ottennero il via libera per il rimpatrio, restando comunque sotto accusa da parte delle autorità indiane.

Nel luglio 2020, poi, il Tribunale arbitrale internazionale stabilì che i due fucilieri di Marina dovessero essere processati in Italia perché godevano, al momento dei fatti, dell' "immunità funzionale". 

Lo scorso aprile, infine, era stato trovato l’accordo tra Roma e New Delhi, per un risarcimento, da parte dello Stato italiano al ministero degli Esteri di Delhi di 100 milioni di rupie (circa 1,1 milioni di euro).

Le famiglie dei due pescatori rimasti uccisi, Ajeesh Pink e Valentine Jelastine, riceveranno 40 milioni di rupie ciascuna, mentre gli altri 20 milioni andranno a Freddy Bosco, proprietario del peschereccio St.Antony, coinvolto nello scontro a fuoco. 

Ora arriva la chiusura definitiva di ogni procedimento, parola fine – forse – dell’annoso contenzioso, al centro anche, nel corso del tempo, di aspre polemiche politiche.

"Soddisfazione per la chiusura da parte dell'India dei procedimenti nei confronti dei due maró" è stata espressa dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini, dopo aver appreso della decisione della Corte Suprema indiana. "In questi lunghi anni, aggiunge Guerini, "il ministero degli Esteri e il mio Dicastero, operando in stretta collaborazione, hanno svolto un importante ed intenso lavoro improntato ad un atteggiamento sempre costruttivo e collaborativo nei confronti del popolo indiano, a cui ribadiamo la nostra amicizia".

(Unioneonline/l.f.)

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