L'erede dell'impero della Red Bull, il thailandese Vorayuth "Boss" Yoovidhya, è destinatario di un mandato d'arresto spiccato dall'Interpol. La vicenda che lo riguarda è quella dell'incidente mortale avvenuto mentre era a bordo della sua Ferrari e in cui perse la vita un poliziotto.

Da un anno ci sono periodicamente novità: le accuse contro Vorayuth, il cui nonno è il co-fondatore di Red Bull, erano state ritirate lo scorso luglio, fatto che aveva scatenato forti polemiche in Thailandia dove l'opinione pubblica aveva interpretato quel fatto come un inaccettabile caso di impunità riservata all'élite del Paese.

Il mese scorso erano arrivate le nuove accuse per guida spericolata e uso di cocaina.

Il portavoce della Polizia, Krissana Pattanacharoen, ha confermato oggi la cosiddetta "nota rossa" emessa dall'Interpol all'inizio della settimana: "Dobbiamo fare tutto il possibile per riportarlo nel Paese - ha detto - perché si tratta di un reato grave".

(Unioneonline/s.s.)
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