Dopo la raffica di arresti dei giorni scorsi, arrivano le prime incriminazioni per l'omicidio di Daphne Caruana Galizia, la giornalista "scomoda" uccisa con un'autobomba lo scorso 16 ottobre nell'isola di Malta.

Delle dieci persone fermate, sette sono state rilasciate su cauzione, mentre tre sono state trattenute perché ritenute responsabili del delitto.

Si tratta dei fratelli George e Alfred Degiorgio, di 55 e 53 anni, e di Vincent Muscat, 55 anni.

Nel corso dei primi interrogatori si sono dichiarati "non colpevoli", ma ad incastrarli ci sarebbero i tabulati telefonici, che indicherebbero la loro presenza nella zona di Triw il-Bidnjia, dove è stato compiuto l'attentato.

Tutti già noti alle forze dell'ordine, hanno vari precedenti, dalla rapina al tentato omicidio.

L'inchiesta prosegue per fare piena luce sulla vicenda.

E per risalire ai possibili mandanti del delitto.

La reporter si era fatta numerosi nemici all'interno della nomenklatura maltese per le sue indagini sul malaffare e la corruzione.

(Redazione Online/l.f.)

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