Gran Bretagna sempre più isolata, dall'Europa e da buona parte del mondo.

La cosiddetta "variante inglese" del Covid fa paura, e spinge la comunità internazionale a cercare disperatamente di trincerarsi di fronte a un pericolo che pure circola già ben oltre il confine della Manica.

In uno scenario nel quale l'Ue non ha fornito un'indicazione comune lasciando spazio agli annunci individuali di sospensione cautelare dei collegamenti con il Regno Unito decisi fin da ieri da quasi tutti i Paesi membri, Italia inclusa, da Londra Boris Johnson si sforza di allontanare l'ombra del panico, giurando che le scorte degli alimentari, dei prodotti essenziali, dei farmaci e - non ultimo - dei vaccini anti-coronavirus non sono a rischio.

INCROCIO DEVASTANTE - Il rischio, sempre più concreto, è di un incrocio devastante alle frontiere doganali fra questa ennesima allerta sanitaria di fine 2020 e le potenziali conseguenze di un "no deal" commerciale con Bruxelles negli affannosi negoziati sulla Brexit.

Il premier Tory britannico ha reagito alla bufera convocando, nella giornata di ieri, una riunione straordinaria del comitato di emergenza Cobra per fare il punto su una situazione su cui il Labour di Keir Starmer torna ad accusarlo di aver "perduto il controllo", evocando lo spettro di un caos nazionale fra Natale e Capodanno.

"NO ALLARMISMI" - Poi, in un ennesimo briefing serale da Downing Street, si è rivolto al Paese e alla comunità internazionale, con il ministro dei Trasporti Grant Shapps e con il professor Patrick Vallance, consigliere scientifico capo del governo, per rassicurare. Ha spiegato che l'incubo degli scaffali vuoti non ha ragion d'essere, almeno per ora, poiché il Regno ha stock di alimentari e altre merci vitali "solidi e robusti", mettendo in guardia contro qualsiasi corsa all'accaparramento nei supermercati. Ha quindi aggiunto di comprendere "pienamente le ansie dei nostri amici" in Europa e nel mondo per la mutazione del coronavirus individuata nelle ultime settimane a partire dal sud dell'Inghilterra grazie alla mappatura del Dna condotta su una percentuale significativa di persone testate positive al Covid.

LO STOP AI CAMION - Poi, però, il chiarimento circa lo stop ai camion merci "con un singolo autista a bordo" imposto in particolare dalla Francia, e che rappresenta a suo dire una risposta a "rischi molto bassi". Un provvedimento che del resto, ha notato, colpisce ad oggi non più del 20% delle importazioni dal Vecchio Continente concentrate nel porto di Dover, garantendo come il grosso delle spedizioni di "cibo, medicinali e rifornimenti" continuino "ad andare e venire normalmente".

SPETTRO BREXIT - Il tutto sullo sfondo di uno stallo negoziale con l'Ue sul dopo Brexit che per altro verso non si sblocca, ad appena 10 giorni dalla scadenza della fase di una transizione post divorzio della quale BoJo e i suoi continuano a escludere categoricamente la benché minima proroga: a dispetto del rilancio degli appelli in extremis dei partiti di opposizione, indipendentisti scozzesi in testa, e anche a rischio di un no deal, il cui effetto - intrecciato con l'ultima emergenza Covid - potrebbe davvero innescare una mezza apocalisse alle dogane.

(Unioneonline/v.l.)
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