L'Isis ha un nuovo 'Califfo', il terzo: Abu Hasan al-Hashemi al-Qurashi succede a Abu Ibrahim al-Hashemi al-Qurashi, fattosi esplodere nel corso di un blitz statunitense in Siria lo scorso 3 febbraio.

L'annuncio del portavoce del gruppo, Abu Omar al-Muhajir, è arrivato con un messaggio audio pubblicato dal network ufficiale al Furqan media.

Del nuovo leader si sa poco o nulla. Intanto l’Isis, nonostante le sconfitte, è tornata a spargere sangue in Siria, Afghanistan e Pakistan, e gli osservatori sono preoccupati dalla crisi economica causata dalla guerra in Ucraina che potrebbe riaprire spazi all’Isis anche in Iraq.

In Siria il gruppo terroristico – contrastato dall’aviazione russa - continua a firmare agguati, attentati e assassinii mirati. Nell'ultimo attacco a Palmira almeno 15 i soldati governativi siriani rimasti uccisi in un agguato nella zona desertica attorno alla città.

Centinaia di miliziani sono riusciti a fuggire dopo la battaglia del carcere di Ghweiran, nel nordest della Siria, tornando operativi sul terreno o in altri casi, secondo alcune fonti, riuscendo a infiltrarsi nelle zone controllate dalla Turchia, uno dei tanti nemici giurati dell'organizzazione.

Il teatro che desta le maggiori preoccupazioni degli analisti è quello afghano-pachistano. L'ex ambasciatore Nato in Afghanistan, Stefano Pontecorvo, ha riferito che le file dell'Isis si stanno gonfiando anche grazie agli ex appartenenti alle forze di sicurezza afghane, mentre resoconti di intelligence stimano siano raddoppiati i combattenti dell'organizzazione, arrivando a contare fino a 4mila operativi.

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata