La scomparsa del presidente Ebrahim Raisi, morto in seguito a un incidente in elicottero avvenuto domenica, spacca l’opinione pubblica iraniana.

Da una parte, la popolazione fedele ai dettami della Reppublica islamica sta esprimendo il proprio cordoglio sia sui social che partecipando agli eventi di commemorazione organizzati in diverse città. Come a Tabriz, dove migliaia di persone si sono radunate per una cerimonia pubblica di cordoglio, in attesa dei funerali, che si terranno il 23 maggio a Mashhad, città natale di Raisi, nel nord-est del Paese.

Dall’altra parte, invece, sempre sui social si moltiplicano i messaggi dove Raisi viene aspramente criticato e dove si ricorda il suo ruolo nell'esecuzione di migliaia di prigionieri politici negli anni '80 e nella violenta repressione delle proteste antigovernative. E non mancano i post dove addirittura vengono espressi giubilo e soddisfazione per la tragica sorte del presidente.

Per questo, il procuratore generale iraniano Mohammad Kazem Movahhedi Azad ha ordinato un giro di vite nei confronti degli utenti che pubblicano online insulti contro il defunto presidente e gli altri morti nell'incidente in elicottero.

Secondo la Bbc, Azad ha iniziato a chiedere gli arresti delle voci dissidenti immediatamente dopo la conferma ufficiale della morte di Raisi. 

(Unioneonline/l.f.)

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