"L’operazione militare speciale procede con successo secondo i piani e sarà terminata, non c’era altra scelta per garantire la sicurezza della Russia”.

Mentre Zelensky parla al Congresso statunitense, Putin rilascia un diluvio di dichiarazioni alle agenzie ufficiali russe, una sorta di “contro discorso” teso a motivare i cittadini nel sostegno alla guerra contro l’Ucraina. 

“Non vogliamo occupare l’Ucraina”, scandisce. Aggressione? Macché, “la popolazione russa del Donbass ha subito un genocidio”. “Non permetteremo che l’Ucraina sia usata come base per azioni aggressive contro la Russia”, avverte, per poi dire che il piano occidentale che ha lanciato una “blitzkrieg” (guerra lampo) economica contro Mosca “è fallito”.

“L’impero occidentale delle bugie ha molte risorse ma non batterà giustizia e verità”, continua lo “zar”, le cui dichiarazioni diventano un attacco a tutto tondo allo stile di vita occidentale. "Il mito dell’Occidente e il suo sistema basato sullo sfruttamento selvaggio del pianeta si stanno sgretolando. E l’intero pianeta dovrà pagare un prezzo per le ambizioni dell’Occidente, per i loro tentativi di mantenere il dominio esclusivo ad ogni costo”.

Le sanzioni colpiscono, Putin le definisce come i “pogrom” con cui si perseguitavano gli ebrei a cavallo tra ‘800 e ‘900. “Ma si ritorceranno contro gli europei e gli americani”, avverte per ricompattare i suoi, pur riconoscendo che l’economia russa deve riconvertirsi e che i cittadini devono aspettarsi una crescita dell’inflazione e un aumento della disoccupazione.

Putin evoca anche una sorta di autarchia di guerra assicurando all’opinione pubblica che alzerà i salari minimi, gli stipendi dei dipendenti e ogni tipo di bonus. Infine, un appello al mondo del business russo: “Imparate la lezione, non c’è niente di meglio che investire nel proprio Paese”.

(Unioneonline/L)

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