Le repubbliche separatiste del Donbass chiedono referendum per l’annessione alla Russia, Kiev: “Non sarebbe valido”
“Penso che nel prossimo futuro si terrà un referendum”, ha detto il leader dell’autoproclamata Repubblica di Lugansk. Altolà di Kiev
L’autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk nel Donbass potrebbe tenere presto un referendum sull’annessione alla Russia.
Lo ha affermato oggi Leonid Pasechnik, leader dell’autoproclamata Repubblica che si trova nell’est dell’Ucraina.
Una data ancora non c’è: “Penso che nel prossimo futuro si terrà un referendum, il popolo eserciterà il suo ultimo diritto costituzionale ed esprimerà la propria opinione sull’adesione alla Federazione Russa”, ha detto Pasechnik, rifersice la Tass.
Precisando in un secondo momento che “per ora non sono in corso preparativi per un possibile referendum”.
Stessa cosa potrebbe avvenire a questo punto a Donetsk. Mosca il mese scorso ha riconosciuto le autoproclamate repubbliche di Lugansk e Donetsk come indipendenti, poco dopo ha dato il via all’invasione dell’Ucraina. L’ipotesi di un referendum è stata ventilata anche per la Regione di Kherson, a sud dell’Ucraina, giò conquistata dai russi.
Pronta la replica di Kiev, che arriva per bocca del portavoce del ministero degli Esteri Oleg Nikolenko: “Qualsiasi falso referendum nei territori temporaneamente occupati è giuridicamente insignificante e non avrà conseguenze legali”. Nikolenko, citato da Ukrinform, si è detto convinto che “nessun Paese al mondo riconoscerebbe la validità del referendum”.
Tutto vero, ma ciò non impedirebbe a Mosca di giudicare valida la consultazione e annettersi, se volesse, anche le due repubbliche del Donbass come fece nel 2014 con la Crimea, in seguito ad un referendum giudicato illegale dall'Onu e riconosciuto solo da un pugno di Paesi.
(Unioneonline/L)