«Tutti noi siamo pronti a morire. Tutti e 25mila, e poi altri 25mila». 

Il capo delle potenti milizie Wagner Yevgeny Prigozhin (CHI È) dichiara ufficialmente guerra ai vertici militari di Mosca, dopo aver accusato le truppe regolari di aver bombardato gli accampamenti dei suoi combattenti su ordine del ministro della Difesa Sergei Shoigu facendo «un numero enorme» di morti

Il leader del gruppo paramilitare ha lanciato un ammutinamento in Russia, chiedendo un cambio ai vertici della Difesa e creando una situazione di estrema instabilità e una guerra interna parallela a quella in corso in Ucraina da quasi 500 giorni. L’ex “cuoco di Putin”, come è soprannominato, ha affermato di essere giunto al quartier generale dell'esercito russo a Rostov, centro chiave per l'assalto russo all'Ucraina, e di aver preso il controllo di siti militari, compreso un aeroporto. 

«Siamo al quartier generale, sono le 07:30», ha scandito in un video trasmesso su Telegram, spiegando che «i siti militari di Rostov sono sotto controllo, compreso l'aeroporto».

Il quartier generale militare russo a Rostov sul fiume Don è una base logistica chiave per l'offensiva in Ucraina. «Abbiamo preso l'aeroporto sotto controllo in modo che l'aviazione d'attacco non colpisca noi», ha detto Prigozhin. «Stiamo andando avanti e andremo fino alla fine, rovesceremo la leadership militare russa a Mosca». Il capo di Stato Maggiore russo Valery Gerasimov, ha aggiunto, «è scappato da qui quando ha scoperto che ci stavamo avvicinando all'edificio».

Poi i mezzi della Wagner hanno iniziato ad avanzare senza opposizione verso Mosca, arrivando nella zona di Lipetsk, a meno di 500 km a sud della capitale.

Quindi la marcia è proseguita, ma a 200 km dal cuore politico della Russia è arrivato l’ordine di ritirata dato dallo stesso Prigozhin, per «non spargere sangue russo, da una parte o dall’altra». 

Nelle prime ore del mattino Putin ha fatto trasmettere un discorso alla nazione in tv, per condannare la rivolta di Prigozhin: «Una pugnalata alle spalle, saranno adottate azioni ferme per stabilizzare la situazione a Rostov sul Don che resta difficile». E ancora: «Tutti coloro che hanno scelto la via del tradimento saranno puniti e saranno ritenuti responsabili. Le forze armate hanno ricevuto gli ordini necessari. Mi rivolgo a coloro che sono stati coinvolti in questo, vi invito a fermare le vostre azioni criminali. Difenderemo il nostro popolo e il nostro Stato da qualsiasi tradimento».

Quanto sta accadendo in Russia scuote ovviamente la comunità internazionale. Sia il responsabile degli Esteri dell’Ue Joseph Borrell che il segretario di Stato Usa Antony Blinken hanno avuto colloqui telefonici con i leader del G7. Contatti ad altissimo livello anche per il presidente Usa Joe Biden, che ha parlato con il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il primo ministro britannico del Regno Unito Rishi Sunak per fare il punto su una situazione allarmante e in continua evoluzione.

(Unioneonline/D-l.f.)

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