Le colpe dei padri non devono ricadere sui figli, ma è indubbio che la recente scomparsa di Carmen Franco, unica figlia del dittatore Francisco, abbia risvegliato qualche brutto fantasma nella memoria degli spagnoli.

Era nata a Oviedo nel settembre del 1926, figlia di Maria del Carmen Polo e dell'uomo che governò col pugno di ferro la Spagna dal 1939 al 1975, in una delle più durature dittature europee che ancora oggi vanta qualche sparuto nostalgico, anche grazie all'attività della Fondazione Francisco Franco, creata nel '76 per "esaltare la figura del generalissimo, caudillo per grazia di Dio".

E ora la scomparsa della figlia Carmen riaprirà le polemiche sulla figura controversa del caudillo spagnolo che guardava a Mussolini come a un modello - almeno prima della seconda guerra mondiale - e anche sulla cospicua eredità di famiglia, stimata attorno ai 600 milioni di euro.

Una vera fortuna, accumulata in gran parte nel corso della dittatura con donazioni forzate di terre e beni immobili dalla popolazione spagnola, e secondo diverse inchieste portata dagli eredi in vari paradisi fiscali.

E se non bastasse, proprio alla morte del caudillo, nel 1976, lo Stato concesse alla donna una pensione piuttosto cospicua, superiore allo stipendio dei due presidenti Adolfo Suarez e Felipe Gonzales, oltre al titolo di duchessa e il rango di Grande di Spagna.

Ecco perché, insieme ai drammatici ricordi della dittatura, la scomparsa di Carmen Franco riaccende vecchi attriti. Ma le polemiche non hanno mai scalfito più di tanto la figlia del dittatore, se solo pochi anni fa si oppose allo spostamento dei resti del padre dal mausoleo destinato a memoriale delle vittime della guerra civile, replicando che i morti andavano lasciati al loro posto.

(Unioneonline/b.m.)
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