È salito ad almeno 150 il bilancio delle persone arrestate in Francia nelle ultime ore durante i disordini innescati dall'uccisione di un ragazzo di 17 anni a Nanterre, alle porte di Parigi.

Lo ha reso noto il ministro degli Interni, Gerald Darmanin, che ha parlato di una notte di violenze «intollerabili».

Nael, alla guida (senza patente) di un Suv Mercedes noleggiato, è stato freddato a colpi di pistola, con una pallottola al torace, per non essersi fermato a un posto di blocco della polizia. A sparare un agente, ora in arresto.

Si scatena così la rivolta delle banlieue, con scontri che sono proseguiti anche nella notte tra i dipartimenti di Hauts-de-Seine, Seine-Saint-Denis e Val-de-Marne. Il sindaco di Nanterre ha chiesto di «fermare questa spirale distruttiva», invocando la «pacifica mobilitazione» di tutti coloro che hanno «la giustizia nel cuore».

Quanto accaduto a Nanterre è «inspiegabile e ingiustificabile», ha deplorato il presidente francese Emmanuel Macron, evocando «il cordoglio di tutta la nazione» ed esprimendo «rispetto e affetto» per la famiglia di Nael. Spetta ora, ha aggiunto, «alla giustizia stabilire la verità e individuare le responsabilità. Auspico che questo lavoro possa concludersi rapidamente. In un tale contesto, ciò di cui Nanterre e la Nazione hanno bisogno sono il rispetto e la calma».

Anche il ministro Darmanin, solitamente molto vicino alle forze dell'ordine, ha parlato di «immagini estremamente scioccanti» commentando un video che sta girando sui social in cui si vede l'agente puntare l'arma contro il giovane prima di aprire il fuoco.

La gauche denuncia una “americanizzazione” della polizia francese mentre la leader del Rassemblement National, Marine Le Pen, ha invitato alla «prudenza». E attaccato Macron. «Atto ingiustificabile? Atto inspiegabile? La risposta spetta alla giustizia», ha ammonito l'esponente della Fiamma tricolore francese, definendo «irresponsabili» le parole del capo dello Stato.

(Unioneonline/D)

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