Proseguono al Cairo, su input continuo delle autorità italiane, le indagini sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore friulano torturato, ucciso e abbandonato nel febbraio 2016 sulla strada tra Il Cairo e Alessandria d'Egitto.

Ieri il procuratore generale del Cairo, Hamada Al-Sawy, ha incontrato un gruppo di investigatori italiani nella capitale egiziana e annunciato la formazione di una nuova squadra investigativa che dovrà "studiare e mettere in ordine le carte del caso".

"Ora servono risultati concreti, risposte alle nostre richieste", hanno detto i magistrati romani al termine dell'incontro. Dal canto suo Al-Sawi "si è impegnato a fare tutto il possibile per arrivare a stabilire la verità" e ha "ribadito la volontà a proseguire i rapporti bilaterali".

Le prossime settimane saranno cruciali per il proseguo dell'indagine sulla morte del ricercatore italiano. A piazzale Clodio si attendono risposte concrete sulla rogatoria inviata nell'aprile dell'anno scorso: nella richiesta, suddivisa in 12 punti, si chiede, in primo luogo, ai magistrati egiziani conferme sulla presenza a Nairobi, in Kenya, nell'agosto del 2017, di Magdi Abdlal Sharif, uno dei cinque funzionari dei servizi segreti egiziani indagati dalla Procura di Roma.

Quest'ultimo, secondo un supertestimone, nel corso di un pranzo avrebbe parlato del "ragazzo italiano", dei pedinamenti, delle intercettazioni telefoniche, fino al sequestro di Giulio. "Lo abbiamo preso noi perché pensavamo fosse una spia inglese. Lo abbiamo caricato in macchina e picchiato", in sintesi le parole carpite dal testimone.

Intanto ieri Regeni avrebbe compiuto 32 anni e sono decine i messaggi di affetto che gli sono stati rivolti: "Caro Giulio, oggi avresti compiuto 32 anni - ha scritto la mamma in un post sui social - ma ci sono persone che non rispettano la vita degli altri... non rispettano i diritti umani... e tu lo sai molto bene, purtroppo".

Tra le tante testimonianze di vicinanza e affetto sulle pagine social, anche quella di Fabio Fazio: "Nulla è più importante della verità è quindi della giustizia. Un abbraccio sincero e affettuoso a Paola e a Claudio Regeni". E Amnesty International Italia: "Oggi Giulio Regeni avrebbe compiuto 32 anni. La sua vita è stata brutalmente spezzata 4 anni fa. Da allora la mobilitazione per la #veritapergiulioregeni non si è mai fermata e il 25 gennaio migliaia di fiaccole si accenderanno in tutta Italia".

(Unioneonline/D)
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