La principessa Mako, nipote primogenita dell'Imperatore del Giappone Naruhito, ha registrato il proprio matrimonio al Comune di Tokyo con il suo ex compagno di università e cittadino borghese Kei Komuro, abbandonando di fatto la famiglia reale.

L'agenzia della casa reale aveva presentato i documenti ufficiali la scorsa settimana per celebrare le nozze dei due giovani, entrambi 30enni, evitando così ogni cerimonia solenne, a distanza di quattro anni dall'annuncio ufficiale della coppia.

Gli sposi avrebbero dovuto tenere una conferenza stampa nel primo pomeriggio di oggi, subito dopo le nozze, ma i due giovani hanno optato per una breve presentazione.

La decisione è stata presa per evitare un eccessivo affaticamento mentale della principessa, che negli ultimi anni ha sofferto di stress post-traumatico, a causa dei commenti offensivi ricevuti Internet per la sua scelta.

La principessa indossava un vestito di color verde chiaro e stringeva un bouquet di fiori, quando ha lasciato la sua residenza, intorno alle 10 del mattino (ora locale): si è congedata con una serie di inchini dai genitori, il principe della Corona Fumihito e la principessa Kiko, mentre ha riservato un lungo abbraccio alla sorella più giovane Kako, prima di salire sulla vettura di rappresentanza che l'ha portata in Comune. Altre dieci persone dell'agenzia imperiale erano presenti per il commiato finale.

L'abbraccio con la sorella Kako (Ansa-Epa)
L'abbraccio con la sorella Kako (Ansa-Epa)
L'abbraccio con la sorella Kako (Ansa-Epa)

Da questo momento Mako sarà privata del titolo regale e andrà a vivere in un condominio al centro della capitale, in attesa del suo trasferimento a New York con il marito, probabilmente già dal mese prossimo.

In base alle norme del Trono del Crisantemo, la più antica monarchia ereditaria al mondo senza aver subito interruzioni, le donne sono escluse dalla linea di successione e, se sposano un borghese, perdono ogni legame di appartenenza alla casa imperiale.

Mako ha inoltre deciso di non ricevere l'indennizzo governativo che le spettava di diritto dopo il matrimonio, valutato intorno ai 152 milioni di yen (pari a 1,17 milioni di euro), pensato per garantire “il mantenimento di una vita dignitosa” dopo l'allontanamento dalla famiglia.

Per la prima volta dal termine della Seconda guerra mondiale il compenso non viene corrisposto.

(Unioneonline/F)

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