Ennesima "bomba" di Wikileaks, che oggi ha diffuso i dettagli di un programma di hackeraggio della Cia, nell'ambito della pubblicazione di documenti che è stata definita come "la maggiore fuga di dati di intelligence della storia".

Secondo l'organizzazione fondata da Julian Assange l'intelligence Usa, grazie a software spia e a una serie di virus, sarebbe in grado di tenere sotto controllo decine di prodotti tecnologici.

Dai telefonini - che siano Android, Apple o Microsoft - ai televisori Samsung, che - viene detto - possono trasformarsi in microfoni nascosti.

Non solo. I sistemi realizzati dai tecnici dell'agenzia americana sarebbero particolarmente invasivi: gli smartphone, una volta hackerati, diventano delle vere e proprie microspie capaci di catturare immagini, suoni, informazioni. I sistemi di hackeraggio aggirano anche la crittografia di programmi ritenuti più sicuri come Whatsapp, Telegram, Signal.

E, sostiene Wikileaks, neanche nei momenti più privati, quando siamo seduti sul divano davanti al televisore, saremmo al sicuro. Le tv Samsung collegate al web possono, infatti, diventare all'occorrenza dei microfoni che ci localizzano e captano le nostre conversazioni.

Il consolato Usa a Francoforte sarebbe invece la base per gli "spioni" in Europa, Medio Oriente e Africa.

Sul profilo Twitter di Wikileaks c'è un tweet che fa riferimento alla polemica fra Trump e Obama sul presunto spionaggio dell'ex presidente ai danni di quello nuovo: "Obama spiava la campagna elettorale di Trump? Ecco la prova che la sua amministrazione spiava noi giornalisti", ha cinguettato l'organizzazione fondata da Assange.

Sono 8761 i dati riservati pubblicati da Wikileaks, che ha deciso di non diffondere dati sul "cyberarsenale" dell'intelligence americana, "perché potrebbe essere utilizzato da nazioni straniere, organizzazioni mafiose e terroristiche".

Ennesima bufera dunque sull'intelligence Usa, che si dimostra sempre più vulnerabile dopo le rivelazioni fatte negli anni scorsi da Chelsea Manning ed Edward Snowden.

"L'archivio - spiega ancora Wikileaks - è circolato senza autorizzazione tra ex hacker e contractor del governo Usa, uno dei quali ci ha fornito questa documentazione".

Dalla Cia arriva il "no comment" del portavoce Dean Boyd: "Non commentiamo sull'autenticità o il contenuto di presunti documenti dell'intelligence".
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