Oltre 200 fosse comuni che potrebbero contenere fino a 12mila cadaveri.

È la tragica stima diffusa dalle Nazioni Unite dopo una serie di ricognizioni nelle zone dell'Iraq liberate dalle milizie dello Stato islamico.

I sopralluoghi, effettuati dalla missione Onu e dall'Alto commissariato per i diritti umani, hanno riguardato le regioni settentrionali e orientali di Ninive, Kirkuk, Salah al-Din e Anbar.

"Questi siti - ha detto Michelle Bachelet, Alto commissario per i diritti umani - contengono i resti di quanti sono stati uccisi senza pietà per non aver accettato l'ideologia ed il governo dell'Isis, tra cui le minoranze etniche e religiose".

La stessa Bachelet ha aggiunto che la più piccola delle fosse rinvenute, a ovest di Mosul, contiene otto corpi, mentre quella più grande, a sud della stessa città, contiene i resti di migliaia di cadaveri.

L'Onu, inoltre, non esclude che in altre zone del Paese possano essere ritrovati altri siti di sepoltura.

(Unioneonline/l.f.)
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