Crescono contagi, ricoveri e morti un po’ ovunque in Europa, e tra le situazioni più drammatiche c’è quella della Germania.

Angela Merkel ha annunciato che la Germania introdurrà restrizioni più severe per i non vaccinati e l’obbligo vaccinale per alcune categorie, il personale sanitario in primis e determinati gruppi a contatto con persone vulnerabili.

Le decisioni sono state prese nella conferenza Stato-Regioni: "La situazione è fortemente drammatica”, ha detto Merkel, “è assolutamente tempo di agire, la dinamica attuale di crescita del virus segna una situazione molto difficile".

La conferenza Stato-Regioni ha anche stabilito delle soglie oltre le quali si fa ricorso a “misure più dure”. In sostanza, un’estensione del modello 2G che esclude in parte i non vaccinati dalla vita pubblica nel caso in cui il tasso di ospedalizzazione salga oltre il 3 su livello regionale. Una misura che la cancelliera ha definito “molto positiva”. Da un valore di 6 del tasso di ospedalizzazione scatta invece il “2G Plus”, con tampone anche a vaccinati e guariti dal Covid, mentre ulteriori restrizioni saranno decise – sempre a livello regionale – da un valore di 9.

I casi registrati nelle ultime 24 ore dal Robert Koch Institut sono ben 65.371, nuovo picco dopo i quasi 53mila di ieri. Sono invece 264 i decessi. L’incidenza settimanale è di 336,9 positivi ogni 100mila abitanti, mentre l’indice di ospedalizzazione è salito a 5,15 pazienti su 100mila abitanti.

Il Parlamento oggi ha anche approvato il modello “3G” (il nostro Green pass con vaccino, guarigione o tampone) sui luoghi di lavoro e sul trasporto pubblico. La Sassonia è la Regione più colpita, in cui già si pensa a un lockdown generalizzato, con chiusura di ristoranti, negozi e hotel fino al 15 dicembre. Dopo l’ok del Bundestag, si attende l’approvazione del Bundesrat, il Senato federale.

"Non siamo mai stati così preoccupati come adesso", "siamo in una situazione di emergenza molto seria" e "avremo un Natale davvero terribile se non intraprendiamo qualcosa contro la tendenza attuale", ha detto il presidente del Robert Koch Institut Lothar Wieler.

(Unioneonline/L)

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