Rahaf Mohammed al-Qunun ce l'ha fatta.

La 18enne saudita, che si era barricata in un hotel dell'aeroporto di Bangkok rifiutando di tornare dalla sua famiglia perché temeva di essere uccisa per aver abbandonato l'Islam, otterrà come richiesto asilo politico in un Paese terzo "entro cinque giorni".

Ad annunciarlo è il capo dei servizi della polizia thailandese competenti per l'immigrazione, Surachate Hakparn, in conferenza stampa.

La vicenda era rimbalzata in poche ore su tutti i media internazionali: la ragazza ha raccontato di essere stata picchiata e minacciata dai suoi parenti e di essere riuscita a fuggire mentre con la sua famiglia si trovava in visita in Kuwait.

In Thailandia doveva fare scalo per raggiungere l'Australia, ma era stata bloccata dalle autorità locali perché non in possesso di un biglietto di ritorno né di un visto per l'Australia.

A quel punto il dipartimento per l'Immigrazione della Thailandia aveva tentato di riportare la 18enne in Kuwait, ma al-Qunun si era rifiutata di prendere il volo barricandosi nella stanza di un hotel dell'aeroporto. Alla fine è stata autorizzata dalle autorità thailandesi a lasciare l'hotel di Bangkok insieme ad alcuni rappresentanti dell'Unhcr, l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di rifugiati.

"Ora - ha dichiarato Hakparn - è sotto la protezione dell'Unhcr. L'Alta Commissione mi ha detto che le sarà garantito asilo in un Paese terzo entro cinque giorni".

(Unioneonline/D)
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