Viaggiare nello Spazio può provocare cambiamenti nel Dna di un individuo.

Lo ha sperimentato l'astronauta americano Scott Kelly tornato negli Stati Uniti dopo un viaggio di quasi un anno nello Spazio in missione per conto della Nasa.

Gli studi condotti sull'uomo hanno mostrato che il suo Dna ha subito alcune modifiche mentre era in orbita, a differenza di quello del fratello gemello Mark - anche lui astronauta - che nello stesso periodo era rimasto sulla Terra.

I due fratelli - gemelli monozigoti, ovvero nati dalla stessa cellula uovo fecondata e quindi praticamente identici - si sono sottoposti a una serie di esami prima e dopo la partenza di Scott per verificare eventuali modificazione nel loro corpo.

Dopo il rientro in patria dell'astronauta dopo 340 giorni di missione, nel gemello che era stato in orbita sono emersi dei cambiamenti a livello di Dna, prova che l'ambiente esterno può modificare i geni umani.

"Questo risultato proprio non ce lo aspettavamo", ha ammesso Susan Bailey, biologa della Colorado State University, che ha seguito tutta l'operazione.
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