Con i 5.974 casi annunciati dalla Commissione sanitaria nazionale cinese, il contagio del coronavirus ha superato in Cina quello del 2002-2003 legato alla Sars, sindrome respiratoria acuta grave, fermatosi a quota 5.327, in base alle statistiche ufficiali dell'Organizzazione mondiale della sanità.

Quanto ai decessi, i 132 casi finora imputabili al virus di Wuhan sono ancora lontani dai 349 di fine 2003.

C'è anche una buona notizia: i casi confermati nella giornata di ieri sono 1.459, meno dei 2.077 registrati nella giornata di lunedì, a segnalare un possibile inizio del rallentamento del contagio.

Intanto mentre la Casa Bianca ha comunicato a tutte le compagne aeree che sta considerando di sospendere tutti i voli da e per la Cina, è atterrato in Alaska l'aereo proveniente da Wuhan con oltre 200 cittadini americani a bordo. Lo riporta la Cnn.

Dopo il rifornimento l'aereo ripartirà verso una base militare in California. Inizialmente sarebbe dovuto atterrare in un aeroporto civile ma questa notte le autorità Usa hanno comunicato la nuova destinazione.

Anche gli Emirati Arabi Uniti nel frattempo hanno annunciato il loro primo caso di coronavirus cinese.

Il caso è stato rilevato all'interno di una famiglia proveniente da Wuhan, ha annunciato il ministero della Salute emiratino. Non si esclude che possano essere infetti anche gli altri componenti della famiglia.

ITALIANI - I nostri connazionali che domani torneranno dalla Cina non saranno messi automaticamente in quarantena. È quanto ha chiarito Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Istituto Spallanzani di Roma.

La situazione verrà valutata caso per caso: "Le autorità decideranno qual è la forma migliore di sorveglianza, che non sarà necessariamente una quarantena. Credo che nessuno pensi di ospedalizzare persone che stanno bene".

(Unioneonline/D)
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