Il principe Harry continua a difendere la sua autobiografia, “Spare”, in uscita domani in tutto il mondo e già ampiamente anticipata, e nega di aver mai definito «razzista» la famiglia reale britannica.

Eppure il secondogenito di re Carlo III, in una serie di interviste rilasciate a tv inglesi e americane, non esita a parlare di «stereotipi» e «pregiudizi inconsci» circolati sulla sua consorte Meghan fin da dopo il loro matrimonio: tutti alimentati a suo dire da quei media dell'isola, tabloid in primis, con cui «certi membri» di casa Windsor avrebbero di fatto flirtato, scegliendo di «mettersi a letto col diavolo» pur di avere benefici personali d'immagine.

La moglie è stata bollata di volta in volta come «americana, attrice, divorziata, nera, birazziale o di madre nera», e il silenzio dei suoi parenti è stato «assordante». Fra gli altri passaggi delle interviste al principe ribelle, il rapporto ormai danneggiato con il padre Carlo e il fratello maggiore ed erede al trono William, con i quali ammette come «al momento» non ci si «riconosca più»; pur non senza ribadire l'auspicio di riavere «indietro» la relazione e di considerare «al 100% il perdono una possibilità».

Attacca anche la cognata Kate che assieme a William si sarebbe lasciata convincere dal rischio di essere messa «in ombra» dai Sussex: «Ho sempre sperato che noi quattro andassimo d'accordo. Ma molto rapidamente la questione è diventata una sfida Meghan conto Kate». Finisce nel mirino pure Camilla, neo regina consorte, sospettata di essere stata in prima fila nell'imbeccare i tabloid in cambio di un trattamento di favore necessario a migliorare in una certa fase «la propria immagine».

Infine l'ultima stoccata: il principe Harry dice di non essere stato invitato sull'aereo che ha portato tutti i membri della famiglia reale britannica al capezzale della regina Elisabetta a Balmoral. Quando alla fine è riuscito ad arrivare in Scozia per conto suo la nonna era già morta.

(Unioneonline/D)

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