C’è anche la Sardegna nei ricordi annebbiati del principe Harry d’Inghilterra sulla “maledetta” estate del 1997, anno in cui trovò la morte sua madre Diana.

Nel suo ultimo, esplosivo, libro autobiografico (“Spare – Il minore”, edito da Mondadori), il secondogenito di Lady D e di re Carlo III torna con la memoria proprio a quell’estate, quando era solo dodicenne. 

Un bambino a malapena consapevole che i suoi genitori si sono separati, ma che non si rende conto del motivo. E che, non sapendo con esattezza dove sia la madre, partita all’improvviso, è costretto a inseguire le voci.

 

In quell’agosto tragico e fatidico Harry era in vacanza a Balmoral, in Scozia. E con lui c’erano –quasi – tutti. «C’era anche la nonna (la regina Elisabetta, ndr), ovviamente», scrive Harry. «E il nonno, Willy (il fratello William, ndr) e papà. Tutti tranne la mamma, perché lei non faceva più parte della famiglia. Era scappata, o era stata allontanata, dipendeva dalla persona a cui lo chiedevi. Anche se io non ho mai fatto domande».

Fuggita, con il suo nuovo «amico» (Dodi al-Fayed, ndr), prosegue Harry, ma dove? Ed è qui che compare la Sardegna, nei ricordi sbiaditi e nascosti dietro «un muro altissimo» del piccolo principe. 

«Qualcuno diceva in Grecia, no, in Sardegna, ribatteva un altro… o forse lo aveva detto proprio lei quando aveva telefonato qualche ora prima?». 

Harry racconta di non ricordare in maniera nitida. Ma, ammette, proprio il non sapere con esattezza come stessero le cose gli consentiva tutto sommato di essere spensierato. «Anzi – sottolinea – è possibile che non sia mai stato più felice di quell’assolato giorno d’estate a Balmoral, il 30 agosto 1997».

Purtroppo, però, la madre non era più in Sardegna. Lei e il suo «amico» Dodi erano ormai a Parigi. In fuga dai paparazzi. Una folle corsa in auto terminata contro un pilone. Senza scampo.

Harry lo scoprirà il giorno successivo. E la tragedia cambierà per sempre la sua vita, facendolo sprofondare, come lui stesso rivela nel libro, in una sorta «notte, lunga e profonda».

(Unioneonline/l.f.)

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