Ha ucciso otto bambini, sette dei quali erano suoi figli, ma non verrà sottoposta a processo perché schizofrenica, probabilmente a causa dell'abuso di cannabis.

Lo ha deciso il tribunale del Queensland a proposito del caso di Raina Thaiday, la 37enne australiana che ha ammazzato a coltellate i suoi sette bimbi e un nipote nel suo appartamento a Cairns.

L'episodio risale al dicembre 2014, quando i corpi delle piccole vittime - di età compresa tra i 2 e 14 anni - vennero ritrovate dal fratello della donna al suo rientro a casa.

La corte ha stabilito che la donna era "alienata" e fuori di sé al momento degli omicidi in quanto affetta da schizofrenia. Una patologia che, secondo gli psichiatri australiani, era stata provocata dall'abuso di marijuana: la 37enne infatti era arrivata a fumare oltre 20 spinelli al giorno.

A causa della malattia, la donna soffriva spesso di deliri e ossessioni, tanto che il giorno della tragedia, secondo il suo racconto, aveva sentito una "chiamata" che le aveva preannunciato che stava arrivando la fine del mondo.

Thaiday, in preda alle allucinazioni, aveva allora ucciso i piccoli, ferendo anche se stessa con 35 coltellate.
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